Sequenza sismica del Montello e di Conegliano (Italia Settentrionale, Alpi Orientali)
Sono stati utilizzati per l’analisi i dati dell’OGS dal 1 Gennaio 1977 al 7 Luglio 2014 (Ore 2300 ITA)Sequenza sismica del Montello e di Conegliano (Italia Settentrionale, Alpi Orientali)http://www.crs.inogs.it/ Latitudine Minima: 45.74Latitudine Massima:46.10Longitudine Minima: 11.91Longitudine Massima: 12.42
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Sismicità del database dal 1977 al 2014 e strutture sismogenetiche Questa zona del Nord-Est d’Italia è caratterizzata da faglie a componente inversa, con orientamento lungo l’arco Alpino ed immersione a Nord. La sismicità del nordest Italia (Veneto e Friuli) è primariamente legata a sovrascorrimenti. La sismicità è concentrata nelle zone esterne della catena Alpina, sia per la retrocatena delle Alpi (le Alpi Meridionali o Sudalpino), che per la catena frontale in Austria e Germania. La sismicità strumentale in particolare registrata dopo gli eventi del Friuli (1976) indica meccanismi focali principalmente per sovrascorrimento, con campo di stress massimo orizzontale e orientato mediamente N-S. La profondità media è tra i 5-10 km. La maggior parte dell’energia rilasciata negli ultimi decenni è inoltre concentrata nelle zone esterne topograficamente meno rilevate. Può essere utile un confronto tra la sismicità crostale delle Alpi orientali con la sismicità degli Appennini: questi ultimi hanno meccanismi compressivi solo sul lato orientale adriatico-padano, mentre la sismicità principale è concentrata nelle zone rilevate interne; inoltre è più profonda (10-15 km), ed è dovuta a meccanismi distensivi. In questa analisi è presa in esame soprattutto la faglia di Montello, a seguito di alcune scosse registrate nei primi giorni di Luglio 2014 e per la pericolosità sismica dell’area. Da questo schema tratto da Galadini et al. (2005) sono visibili 10 importanti strutture sismogenetiche. La faglia di Montello è la numero 3. Si tratta un thrust con orientamento WSE-ENE ed immersione a NW.
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Di seguito i dati parametrici della faglia pubblicati sul DISS 3.1 (Galadini, et al 2005)
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Storicamente non vi sono stati grandi terremoti, ma il potenziale della faglia è di una Magnitudo Momento pari a 6.5. Il database DBMI segnala 6 terremoti correlabili alla faglia di magnitudo superiore a 4: 1860 (Mw4.97)1859 (Mw4.98), 1895 (Mw5.03), 1897 (Mw4.54), 1900 (Mw5.13) e 2004 (Mw4.1) E’ da aggiungere un terremoto di Ml4.0 avvenuto nel 1980. Nessuno ha tuttavia superato Mw5.5.
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La sismicità strumentale dell’area viene registrata dall’OGS, che dispone di una rete strumentale per la localizzazione delle scosse nel Nord-Est (Maggiori info qui: http://www.crs.inogs.it/)Dal 1977 sono state registrate 247 scosse, con magnitudo massima 4.0 nel 1980. Dal grafico Gutenberg – Richter si nota un’incompletezza di parte delle scosse antecedenti agli anni 2000, ma si distinguono comunque diversi picchi di attività concentrati lungo la faglia.
La sismicità è concentrata soprattutto negli ultimi anni, in quattro periodi.Nel Dicembre 2003 vengono registrate 9 scosse con Magnitudo Massima 2.7 (Per tre volte)Nel mese di Dicembre 2004 vengono invece registrate 7 scosse, ma tre sono di magnitudo superiore a 3. In ordine i valori di magnitudo raggiunti sono stati 3.3, 2.9, 3.0, 3.2, 1.9, 1.7. Le ultime quattro hanno interessato un settore più ad est della faglia rispetto alle prime tre.Tra Luglio e Ottobre 2011 viene registrato un notevole incremento della sismicità. In 4 mesi vengono registrate 42 scosse, di cui 28 a Settembre. La scossa più forte ha raggiunto Magnitudo 3.7, il 13 Settembre 2011, seguita 11 minuti dopo da una scossa di Ml3.2
Dal 5 Luglio 2014 è in atto una piccola sequenza nella zona. Finora sono state registrate 5 scosse, la più forte di magnitudo 2.7. Le profondità sembrano confermare la correlazione dell’attività sismica con la faglia.
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Di seguito le mappe degli epicentri dei clusters e l’andamento degli epicentri con il tempo:
In questa tabella sono presenti tutte le scosse con Ml3.0+ che hanno interessato la zona dal 1977
Latitudine | Longitudine | Magnitudo | |
03/02/1979 07:39 | 45.798 | 12.048 | 3 |
22/07/1979 10:33 | 46.05 | 12.148 | 3.2 |
14/10/1980 13:33 | 46.038 | 12.12 | 4 |
18/04/1988 18:35 | 46.069 | 12.169 | 3.4 |
28/06/1990 19:30 | 45.956 | 12.338 | 3.1 |
21/06/1994 19:04 | 46.095 | 12.337 | 3.1 |
16/06/1997 14:38 | 45.86 | 11.992 | 3 |
19/06/1997 16:54 | 45.952 | 12.213 | 3 |
30/05/1999 00:51 | 46.026 | 12.32 | 3 |
31/07/2000 02:35 | 45.871 | 11.94 | 3 |
04/12/2004 22:20 | 45.909 | 11.964 | 3.3 |
04/12/2004 22:48 | 45.9 | 11.966 | 3 |
07/12/2004 02:19 | 46.068 | 12.298 | 3.2 |
04/08/2007 00:20 | 45.953 | 12.229 | 3 |
04/08/2007 00:25 | 45.964 | 12.218 | 3 |
09/10/2008 17:03 | 45.816 | 12.051 | 3.3 |
23/06/2010 21:46 | 45.808 | 12.06 | 3.2 |
13/09/2011 18:35 | 45.897 | 12.049 | 3.7 |
13/09/2011 18:46 | 45.876 | 12.057 | 3.3 |
Qui il drum aggiornato in tempo reale del sismografo più vicino agli epicentri: http://www.crs.inogs.it/antelope/plot/VARN.jpg Altri grafici:
Post aggiornato alle 23:00 del 7 Luglio 2014POST IN AGGIORNAMENTO Fonti e citazioni: DBMI11 – (DBMI11, the 2011 version of the Italian Macroseismic Database. Milano, Bologna, http://emidius.mi.ingv.it/DBMI11)DISS3.1.1 – (Per le sorgenti sismiche ed alcuni dettagli relativi ad esse) (DISS Working Group (2010))OGS – CRS-OGS staff (2013). Real Time Seismology of the OGS Seismological Research Centre website (http://rts.crs.inogs.it). Galadini, F., M. E. Poli and A. Zanferrari (2005) – Seismogenic sources potentially responsible for earthquakes with M >=6 in the eastern Southern Alps (Thiene-Udine sector, NE Italy). Geophys. J. Int., 161, 739-7Sismotettonica dell’Italia nord-orientale e possibile comparazione con gli Appennini – PE98 – Progetto 5.1.1 – UR Università La Sapienza, Roma – C. Doglioni – 6 settembre 1999.