Cosa sono i Modelli Previsionali?

APPROFONDIMENTO SUI MODELLI PREVISIONALI(a cura di Simone Zanardini di MeteoBresciaNetwork.it)

Relazione hPa – metri

Spesso, in meteorologia, per descrivere un parametro ad una determinata quota, si fa riferimento all’unità di misura hPa, che corrisponde al mB. E’ decisamente importante, ad esempio, avere un’idea di cosa accade a 10, 20, 30, 50 e 100hPa alle latitudini polari, per cercare di comprendere l’andamento, la struttura e l’intensità del Vortice Polare.

Per meglio chiarire ed avere un’idea di massima di ciò cui si va parlando, stiliamo qui sotto una breve tabella che mette in relazione gli hPa con i metri.

1 hPa = 47.000 metri10 hPa = 30.000 metri30 hPa = 23.500 metri50 hPa = 20.000 metri100 hPa = 16.000 metri200 hPa = 12.000 metri300 hPa = 9000 metri400 hPa = 7000 metri500 hPa = 5500 metri600 hPa = 4200 metri700 hPa = 3000 metri850 hPa = 1530 metri925 hPa = 1100 metri950 hPa = 500 metri1000 hPa = 110 metri

A seconda dell’altezza, le nubi si distinguono in alte, medie o basse:
Le nubi alte (cirri, cirrostrati, cirrocumuli) risiedono oltre i 5000m.
Le nubi medie (altostrati ed altocumuli) stazionano tra i 2000m ed i 5000m.
Le nubi basse (strati, nembostrati, stratocumuli, cumuli, cumulonembi) tra 0 ed i 2000m.I modelli previsionali sono dei modelli meteorologici matematici, strumenti indispensabili per riuscire a fare delle previsioni meteo.Per avere un modello che simula l’atmosfera occorrono ovviamente dei dati atmosferici che servono per riprodurre in scala più o meno estesa l’atmosfera. Per riprodurre le evoluzioni atmosferiche abbiamo quindi bisogno di un programma che riesca a riprodurre tutte quelle condizioni che succedono nelle zone prese in esame. 
Occorre quindi conoscere il territorio e la sua orografia, occorre conoscere dati sia della terraferma che dei mari e laghi. Attualmente alcune zone della terra sono coperte da parecchie zone di rilevamento mentre ci sono ampie zone della terra in cui vi sono molti km di distanza da un punto di rilevamento. 
I dati presi dal posto di rilevamento e quelli presi dai mari vengono ottenuti da centri meteorologici attraverso stazioni a terra in grado di rilevare ogni caratteristica atmosferica al suolo e dati nell’atmosfera vengono ottenuti attraverso il lancio di palloni sonda in grado di darci dati completi atmosferici alle varie quote sopra la stazione di lancio. 
Tutto l’insieme dei dati via mare (dati dalle boe di rilevazione) terra e aria vengono gestiti dal GDAS (global data assimilation system) il quale fornisce i dati base numerici che servono ai supercomputer dei centri di calcolo mondiali per l’elaborazione del modello meteo globale. 
Ultimamente negli Stati Uniti e nelle zone tropicali oltre ai dati già menzionati sono state introdotte nuove assimilazioni dai satelliti ad alta risoluzione per cercare di migliorare l’attendibilità a breve e medio termine e per cercare di prevenire l’intensità e il tragitto dei fenomeni tropicali. 
Il primo modello che nasce è definito modello globale perché simula l’evoluzioni atmosferica su ampia scala (interi continenti) dando delle ottime proiezioni riguardo all’atmosfera in media ed alta quota. Un esempio classico è la proiezione del modello globale americano GFS con la mappa Europea.

I pregi di un modello Globale sono soprattutto riguardanti il tempo di elaborazione infatti il modello globale viene elaborato in pochissime ore, quindi in poco tempo di ha a disposizione una proiezione del tempo delle prossime ore e giorni. Il modello Globale inoltre viene utilizzato per le analisi a medio e lungo termine (3-7 giorni). 
I difetti di un modello globale riguardano esclusivamente la perfezione di una previsione. Facendo un semplice esempio,con il modello globale possiamo sapere con discreta attendibilità se fra 72 ore  Brescia sarà in regime anticiclonico o ciclonico ma non potremo sapere se esattamente fra 72 ore a Brescia pioverà o No. 
I limiti della meteorologia oltre che essere puramente fisici (infatti i modelli globali cercano, attraverso svariati calcoli atmosferici, di simulare evoluzioni atmosferiche a tutte le quote) sono anche tecnologici infatti i calcolatori non sono in grado di essere più precisi  per una questione puramente di tempo. Se in un modello globale fosse introdotta un’ottima orografia, per esempio Europea, i tempi di calcolo sarebbero talmente lunghi da non permetterci di avere una proiezione in tempo utile. Quindi col tempo sono migliorati è vero i calcolatori e ciò è andato a vantaggio della previsione sempre + attendibile ma però i tempi sono sempre rimasti quelli utili per avere una previsione a breve termine. 
Per un discorso invece puramente locale ossia per avere un’evoluzione + precisa del tempo in una determinata zona ci sono dei modelli al alta risoluzione chiamati LAM i quali partendo dalla proiezione del modello Globale riescono a simulare il tempo di 1-2-3 giorni in una determinata zona. In base alla qualità del modello ossia alla simulazione del territorio la più precisa possibile e alla qualità puramente matematica del modello, attraverso i LAM (Limited Area Model)si può effettuare una previsione più precisa di una determinata zona riuscendo a stabilire il tempo previsto a distanza di poche ore. Sotto un esempio di un modello ad area limitata (Moloch).

Il LAM essendo un modello a se stante, è in sostanza un parente del modello globale che lavora attraverso la proiezione del modello Globale. Per essere più semplice e chiaro, non è possibile avere una proiezione di un LAM partendo dai dati base atmosferici ma questo modello deve lavorare con i dati ottenuti attraverso un modello a minor risoluzione come appunto il modello Globale. Il problema è sempre temporale ossia passare da una proiezione ad un’altra cercando la miglior qualità possibile e il minor tempo di proiezione. Ultimamente sono nati (e li vedremo dopo)dei modelli al altissima risoluzione capaci di simulare il tempo anche in zone precise con risoluzione orografica di pochi chilometri. In questo caso il modello al alta risoluzione può essere che si appoggi ad un modello intermedio ad alta risoluzione + ad ampia scala. In questo caso il tempo di elaborazione è più lungo e può essere che per avere la proiezione del modello che riesca a simulare meglio il tempo a Brescia, ci sia il passaggio da un modello globale ad un LAM magari nazionale e poi a questo. I tempi di attesa per avere un modello globale attualmente sono di circa 6-9 ore e da questi passano ancora almeno un paio di ore per avere a disposizione il LAM. 
Ovviamente + potenti sono i calcolatori (non parliamo ovviamente di un semplice PC da tavolo) e minore è il tempo di elaborazione. Con una simulazione + elevata ovviamente aumenta il tempo di elaborazione. 
Attualmente in rete possiamo disporre di buoni LAM a 9-10 ore di distanza dall’ora in cui vengono effettuate tutte le misurazioni i quali effettuano proiezioni con step di poche ore (quasi sempre di 3 ore) dei prossimi 2 o 3 giorni (in base al modello). 
Da queste breve analisi generale possiamo aggiungere alcune precisazioni necessarie. 
Il LAM ricavato da un modello globale (un esempio GFS) delinea con maggior dettaglio la proiezione di GFS quindi e ne delinea la proiezione nel tempo da sua logica matematica, quindi in teoria è possibile avere una proiezione di un LAM su base GFS a 48 ore che è leggermente differente dalla proiezione medesima del modello originario. 
Altra precisazione importante è che un modello deterministico (non statistico) globale esegue delle elaborazioni in base ai calcoli di cui dispone e non vi è in alcun modo un’analisi che tenga conto del periodo di elaborazione. In parole povere un modello lavora in uguale maniera sia a ferragosto che a Natale. 
Nella parte seguente comincerò a mettere un elenco dei modelli cercando di descriverne qualità,praticità ed eventuali punti deboli. Attualmente esiste un centro di verifica dell’attendibilità dei modelli globali ma che si riferisce ai risultati ottenuti nell’emisfero nord e sud terrestre. In questo modo possiamo determinare la bontà di un modello ma non è detto che in un determinato giorno il “miglior” modello sia stato il + preciso nella previsione a 3-4 giorni in quella determinata zona, per cui per qualità intendo gli eventuali punti di forza in un modello (non necessariamente come precisione).Inoltre verrà fatta una distinzione fra modelli globali e modelli ad area limitata ed anche qui ne verrà segnalata praticità ed eventuali punti di forza. 
Una precisazione: la meteorologia è una scienza purtroppo non esatta quindi potrebbe essere che in futuro uno abbia delle proiezioni da un modello visionato che poi in realtà non vengano confermate dai fatti. Questo fa parte dei limiti della scienza applicata in questo ambito e dei rischi a cui va incontro un meteorologo quando si appresta a emettere una previsione, anche a sole 24 ore.

Link utili:
http://www.atmosphere.mpg.de/enid/No_7_Marzo_2__6_I_modelli_climatici/C__Come_funzionano_i_modelli_climatici_5p9.html
http://www.3bmeteo.com/giornale/meteo_articolo-857.htm

In questo link trovate parecchi articoli ed informazioni su come leggere un modello meteo: 
http://www.meteogiornale.it/news/archive.php?type=area&id=6

Modelli Globali non Europei 
L’analisi a questo punto passa all’elenco dei migliori modelli globali in circolazione. 
Per evitare troppa confusione elencherò solo alcuni dei modelli tralasciando quelli meno usati e noti. 
C’è una precisazione di fondo da effettuare per i modelli globali, Oramai la rete ci offre vari portali meteorologici che effettuano le elaborazioni dei migliori modelli globali. Soprattutto le elaborazioni + frequenti che ci capiterà di vedere riguardano i modelli americani che offrono i dati sorgente gratuitamente. Quindi per non essere dispersivi annoteremo i dati di GFS solo da due fonti di elaborazione mentre per NGP annoteremo solo i dati dal portale della marina USA.

All’inizio di questo lavoro di elenco una doverosa distinzione va però fatta fra modelli Europei e modelli non Europei e inizieremo con i modelli non Europei.

GFS (Global Forecast System) 
Il modello GFS elaborato dal NCEP è forse il più noto modello meteorologico Americano che nasce qualche anno fa come evoluzione dei vecchi modelli MRF (medium range forecast) e AVN (aviation global model). 
Mentre il modello AVN aveva lo scopo di elaborare una proiezione a breve termine, il modello MRF invece elaborava proiezioni a medio e lungo termine. Dal 2002 la creazione di un unico modello globale chiamato appunto GFS. 
Esistono in rete varie elaborazioni di questo modello ma per praticità ed efficienza si consigliano  le elaborazioni del portale tedesco wetterzentrale e dal portale Italiano Meteogiornale che forniscono in tempi molto brevi le emissioni. 
La griglia orizzontale di lavoro di questo modello in rete su Wetterzentrale è di 100km circa e nell’elaborazione con zoom a metà Europa la griglia si riduce a 50km inoltre l’orografia del modello è molto limitata soprattutto per quello che riguarda i nostri rilievi. 
Innanzitutto il modello americano che ultimamente ha avuto delle migliorie nell’elaborazione dei dati, offre una grossa varietà di mappe e offre 4 emissioni giornaliere (ore 00-06-12-18). Il portale wetterzentrale offre la proiezione a distanza di 5 ore dall’ora delle misurazioni in tempi quindi molto brevi. Questo aspetto lo rendo molto utile sulla tempistica e sulle verifiche del modello in condizioni di nowcasting. GFS offre 4 emissioni giornaliere in cui la 18 e la 00 lavorano esclusivamente con tutti i dati nuovi di misurazione. Il run 06 e 12 invece hanno parte di dati nuovi a parte presi dalle proiezioni precedenti. La logica ci potrebbe portare a pensare che quindi il run 18 e 00 siano migliori degli altri. In realtà l’affidabilità delle varie emissioni varia soprattutto in base alle condizioni climatiche preesistenti. IL portale Meteogiornale offre una varietà di mappe con una mappa con zoom sull’Italia, tuttavia di recente il portale emette delle mappe ad area limitata basate sulle emissioni GFS che quindi hanno una attendibilità e precisione migliore (vedremo nell’articolo sui LAM). Sotto una mappa su scala Europea.

Alla fine consiglio pure le mappe lighting wizard per analizzare i possibili fenomeni estremi convettivi in Europa, sempre su dati base GFS. 
Il portale a volte tarda negli aggiornamenti quindi può essere che si trovino mappe aggiornate con ritardo.

I link quindi consigliabili sono:
http://www.wetterzentrale.de/topkarten/fsavneur.html
http://www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php#GFS
http://www.lightningwizard.com/maps/


NOGAPS (Navy Operational Global Atmospheric Prediction System) 
Il secondo modello globale statunitense per importanza è quello della marina militare americana che riesce attraverso alcune mappe a riprodurre le condizioni atmosferiche di gran parte del globo. 
Noi andiamo a visualizzare le emissioni presenti sul portale ufficiale della Marina USA quindi dal portale FNMOC(Fleet Numerical Meteorology and Oceanograpy Center). 
Dal portale vengono mostrate alcune mappe con zoom Europeo e alcune mappe riguardanti la condizione dell’Oceano Atlantico con 2 emissioni giornaliere(ore 00 e ore 12). Al pari di GFS (Vedremo poi con le Ensamble) NGP ci mostra oltre all’emissione ufficiale la serie dei cluster attraverso alcune analisi. L’utilità del modello consiste, oltre che ad avere un termine di paragone col cugino GFS di avere un’analisi più ad ampio respiro, utile per capire l’attendibilità dell’emissione nel medio termine.
Sotto vediamo una mappa EFS con l’analisi alla quota di 500hPa.

Attraverso i 2 modelli statunitensi e utilizzando l’analisi completa NGP possiamo già avere del buon materiale per un’analisi precisa a medio termine.

In questo caso i link sono:
https://www.fnmoc.navy.mil/wxmap_cgi/cgi-bin/wxmap_DOD_area.cgi?area=ngp_europeg
https://www.fnmoc.navy.mil/efs/efs.html

ENS (NCEP GLOBAL ENSEMBLE) 
IL modello ENS nasce nella metà degli anni 90 con lo scopo soprattutto di realizzare un sistema per verificare l’attendibilità di una proiezione modellistica col tempo. 
Negli anni il modello ha avuto l’implementazione di parecchi parametri e ha avuto parecchie migliorie negli ultimi anni per migliorare l’attendibilità delle emissioni nel medio e lungo termine. 
Nelle ultime migliorie l’estensione a 20 cluster perturbati ossia a 20 emissioni modificati nello stato iniziale in modo da avere una visione nel medio e lungo termine utile per capire l’attendibilità di un’emissione e l’implementazione di dati statistici GFS. 
Essendo un modello ad ampio raggio l’ENS non presenta grosse attendibilità nel breve medio tempo soprattutto per una zona come la nostra in cui l’orografia gioca un ruolo importantissimo. 
Però l’analisi dell’ENS, magari combinato con l’ENS del modello NOGAPS ci consente di prevedere tendenze atmosferiche nel medio e lungo termine. 
IL consiglio consultando le mappe Ensemble, è di guardare oltre alla classica mappa chiamata in ambiente “Spaghetti” le altre proiezioni e i meteogrammi proposti sull’emissione base ENS che troviamo sul portale Wetterzentrale.
Nell’immagine sotto l’analisi ENS della pressione al suolo e della temperatura prevista sempre al suolo.

Link:
http://www.wetterzentrale.de/topkarten/fsenseur.html 
http://www.wetterzentrale.de/topkarten/fsavnmgeur.html

Nella prossima parte tratteremo i migliori modelli Europei non ad area limitata.


MODELLI GLOBALI EUROPEI.
Riguardo ai modelli globali europei tratteremo solo 3 modelli, quelli che vengono più utilizzati per le analisi meteo. 
La situazione sui modelli Europei è differente rispetto ai modelli trattati precedentemente questo perché gran parte dei dati e modelli sono resi disponibili solo a pagamento, quindi essendo questo un vademecum utile per un semplice navigatore internet, verranno menzionate solo le poche mappe che questi modelli mettono a disposizione. Riguardo ai modelli Europei avremo modo di parlare di modelli LAM inizializzati con i dati di due modelli Europei.

ECMWF(European Center of Medium Range Forecast). 
Il modello del centro di Reading (località vicina a Londra) è il modello più prestigioso presente in Europa e fornisce i propri dati meteo e le proprie mappe a gran parte dei centri meteorologici nazionali Europei. Nel caso nostro è L’Aeronautica militare ad usufruire del modello Inglese. 
Andiamo a vedere le elaborazioni dal portare ufficiale ECMWF e le mappe a disposizione gratuitamente sono solo 2. In una viene visualizzata la pressione al suolo e l’intensità dei venti alla quota in cui si ha la pressione atmosferica di 850hPa e l’altra mappa mostra la pressione alla quota di 500hPa. ECMWF effettua due uscite giornaliere una riferita alle ore 00UTC e l’altra alle 12UTC e di solito escono a distanza di circa 9 ore dalla data di elaborazione. Le proiezioni da poco tempo partono dall’analisi a 72 ore e a distanza di 24 ore un’una dall’altra si spingono fino alle 244 ore.

Di solito l’attendibilità del modello è ottima nel medio termine e da alcuni enti ci sono statistiche ufficiali che indicano che il modello nell’emisfero nord è il più preciso di tutti i modelli globali nelle previsioni a 5 giorni e oltre. Inoltre se guardiamo i dati tecnici ci accorgiamo che questo è il  modello migliore in fatto di risoluzione.  Tuttavia il modello risulta utile per delineare le tendenze atmosferiche a distanza di giorni e non per le previsioni dettagliate a breve termine. Altra cosa la distanza di emissioni del modello free (9 ore) lo penalizza da altri che escono con più rapidità in rete, infatti i lam disponibili che lavorano coi dati di ECMWF sono disponibili con molte ore di ritardo rispetto ad altri che lavorano con altri modelli globali.

Link utili: 
http://www.wetterzentrale.de/topkarten/fsecmeur.html 
http://www.ecmwf.int/

UKMO (United Kingdom Meteorological Office). 
Il modello del centro meteorologico inglese è disponibile in rete con un’emissione che evidenzia la pressione al suolo e alla quota di 500hPa con distanza temporale fino alle 144 ore, una che evidenzia la situazione termica alla quota di 850hPa e una mappa che evidenzia le precipitazioni fino alle 72 ore. Queste mappe prese dal portale Wetterzentrale escono con due emissioni, una delle ore 00 e una delle ore 12 ed escono con circa 7 ore di ritardo dall’ora di inizializzazione. 
Anche in questo caso le mappe disponibili sono poche ma in questo caso si potrà consultare un’emissione LAM fatta da un portale italiano che lavora proprio con il modello UKMO e che offre una serie di mappe con zoom sull’Italia. Quindi in questo caso consiglio per questo modello la visione del LAM che scopriremo nella parte dedicata ai modello ad area limitata. 
Del MET-OFFICE possiamo consultare delle mappe sinottiche chiamate Bracknell che mostrano l’evoluzione su scala Europea dei vari fronti e della situazione atmosferica. IN questo caso le mappe si spingono fino ad una proiezione a 132 ore.
Ecco una mappa Bracknell del Met-Office.

Link utili: 
http://www.wetterzentrale.de/topkarten/fsukmeur.html 
http://www.wetterzentrale.de/topkarten/fsfaxsem.html


GME-DWD (Deutschen Wetterdienstes).
Il modello tedesco offre delle proiezioni ottime fino all distanza temporale di 72 ore dall’emissione con step di 6 ore attraverso il portale Wetterzentrale. Le mappe che vengono proposte riguardano la pressione alla quota geopotenziali di 500hPa e al suolo, mappa dei venti alla quota geopotenziali di 850hPa,la temperatura alla quota di 850hPa e la mappa pressione alla quota di 850hPa e le velocità verticali alla quota di 700hPa. Il modello tedesco propone 2 emissioni giornaliere (ore 00-12 UTC) che escono con circa 5 ore di distanza dalla data di elaborazione. Solitamente il modello risulta molto preciso pur nei limiti di un modello globale e il fatto che sia disponibile in tempo brevi lo rende molto pratico per le situazioni a breve termine.

Link utili: 
http://www.wetterzentrale.de/topkarten/fsgmeeur.html

Concludendo bisogna fare delle ulteriori precisazioni. Il modello globale come abbiamo potuto vedere a livello puramente previsionale ha una valenza abbastanza approssimativa se parliamo del tempo che possiamo avere a Brescia in un determinato lasso di tempo, però bisogna considerare l’importanza dell’emissione del GM, senza il quale non potremmo poi avere i vari modelli ad area limitata. Per dare un esempio il lavoro per ottenere un GM è immensamente più grande rispetto al lavoro di un modello ad area limitata perché il modello globale deve realizzare un modello da zero amalgamando tutte le rilevazioni e i dati che provengono dalle stazioni, dai radiosondaggi, dai satelliti, insomma il lavoro è puramente di creazione di un modello. Un LAM invece lavorerà sui dati del GM e quindi effettuerà il lavoro per un’area + limitata senza il grosso fardello dell’assimilazione dati e della loro integrazione. 
Nell’articolo seguente parleremo di alcuni LAM, quelli che almeno personalmente ritengo più significativi per analizzare il tempo nel bresciano.


MODELLI AD AREA LIMITATA (LAM).

Il modello ad area limitata è un modello che appunto effettua una simulazione del clima in una precisa area di riferimento. Come già detto le aree in questione possono essere abbastanza ampie oppure molto ristrette. In ogni caso il riferimento iniziale avviene sempre grazie alla proiezioni iniziale del GM (modello Globale) in quale rilascia alla fine dei file che servono alla macchina che effettua il LAM. Ci sono alcune precisazioni prima di elencare alcuni LAM utili, il LAM effettua una proiezione dettagliata di una zona in base all’elaborazione di un GM, quindi in caso di situazioni in forte evoluzione può essere che un GM effettui una proiezione leggermente errata. Questa per forza di cose verrà seguita dal LAM il quale ci darà una proiezione errata in un tempo ristretto. Questo deve essere ben noto soprattutto per capire alcune problematiche che possono accadere nelle previsioni a breve termine. In sostanza il LAM elabora e migliora la previsione del GM su scala limitata ma non ne corregge la tendenza anche se a distanza di 24 ore un LAM potrebbe avere una proiezione leggermente differente dal GM questa dovuta appunto dalla lettura più precisa del territorio. 
Parto con un LAM non ad altissima risoluzione che effettua una visualizzazione con zoom Italia basandosi sull’emissione del modello UKMO

LAM UKMO.
Il modello elaborato dal portale 3B Meteo effettua l’elaborazione su scala nazionale emettendo 2 emissioni giornaliere (ore 00-12) ed emettendo una svariata serie di mappe. In questo caso mentre in rete troviamo molto poco del modello UKMO, riguardo a questa elaborazione troviamo tutte le mappe di cui abbiamo bisogno con un discreto grado di risoluzione tale da poter visualizzare ciclogenesi orografiche e conseguenti situazioni termiche complesse a più quote. La forza di questo modello è proprio nella varietà di mappe a tutte le quote, che lo rende molto utile per capire alcune situazioni. Ovviamente il fatto che sia un’elaborazione su scala nazionale lo rende meno preciso per eventuali situazioni in provincia.
Sotto un esempio di una mappa che evidenzia le precipitazioni e la nuvolosità.

Link utili: 
http://www.3bmeteo.com/carte-meteo/ukmo3b_00.php 
http://www.3bmeteo.com/carte-meteo/ukmo3b_12.php


LAM WRF LAMMA.
Il modello in questione si appoggia utilizza il modello WRF NMM (Weather Research and Forecasting- Nonhydrostatic Mesoscale Model) offrendo su scala nazionale due elaborazioni basate sull’inizializzazione dei modelli GFS e ECMWF. 
Nella pagina linkata si può notare la tempistica di emissione e il numero di emissioni giornaliere. 
La risoluzione del modello come si può notare è di circa 10km su griglia orizzontale e questo lo rende piuttosto preciso nelle elaborazioni con area limitata sul territorio nazionale. Anche in questo caso entrambe le proiezioni sono dotate di varie mappe tale da renderlo piuttosto completo per un’analisi complessa.
Sotto un esempio di una mappa con analisi temperatura alla quote geopotenziali di 850hPa.

Link utili: 
http://www.lamma.rete.toscana.it/wrf-web/index.html


Modello MTG LAM.
Il Meteogiornale effettua da poco tempo un’elaborazione delle mappe europee, italiane e con zoom macroregionale attraverso un modello ad alta risoluzione. Anche in questo caso la risoluzione è di circa 10km su griglia orizzontale per quel che riguarda le mappe Italia e Macroregioni. 
La base di elaborazione viene dall’emissione giornaliera di GFS e anche in questo caso il modello offre una serie di mappe dettagliate. Particolarmente interessante per noi la mappa macroregionale del nord Italia con discreta risoluzione sulla Lombardia.
Nell’esempio sotto la mappa dei venti al suolo prevista.

Link utili: 
http://www.meteogiornale.it/mappe/mtglam.php


MODELLO BOLAM – MOLOCH (BOlogna Limited Area Model – MOdello LOCale in H coordinates).
Il modello Bolam è reso disponibile presso il portale di Meteoliguria grazie alla collaborazione tra l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC-CNR) di Bologna, il Dipartimento di Fisica dell’Università di Genova (DIFI) e il Centro Meteo-Idrologico della Regione Liguria (ARPAL-CMIRL).Il modello Bolam è un progetto totalmente italiano e si appoggia all’emissione ECMWF (ore00) per la sua elaborazione. I modelli Bolam sono 2, il primo chiamato bolam 21 è a risoluzione su scala europea e presenta una griglia di lavoro orizzontale di 21km circa e ha una proiezione fino alle 72 ore con step di 3 ore. Dal modello Bolam 21 nasce la proiezione del modello Bolam 6.5 con risoluzione riferita al nord Italia. Questo modello ha una griglia di lavoro orizzontale con risoluzione di circa 6,5km e viene elaborato con circa un’ora di mezza di distanza dal Bolam 21.Questo ha proiezioni con step di 3 ore fino alle 48 ore. 
Il nuovo modello del (ISAC-CNR) di Bologna è chiamato MOLOCH è ha la particolarità di avere una elevata risoluzione (circa 2km) su griglia orizzontale e lavora con proiezione riferita al Nordovest in un caso,con interessamento anche del veneto occidentale e del nord della Toscana mentre nelle mappe del CNR lo zoom è riferito al nord Italia. 
IL modello MOLOCH viene elaborato su base Bolam 6.5 a circa un’ora di distanza dall’emissione di tale modello. 
Questo modello fa parte di uno studio riferito al monitoramento delle Alpi e dei fenomeni atmosferici estremi chiamato D-PHASE ed è nato per cercare di prevenire le fenomenologie alpine e prealpine intense non rilevabili attraverso un modello LAM a non altissima risoluzione per via dell’orografia complessa delle zone alpine. 
Sul portale dell’ISAC-CNR appare sempre un’emissione del modello MOLOCH che lavora con l’emissione delle ore 18 con base modello ECMWF . Questo dovrebbe essere inizializzato da un LAM intermedio non disponibile. Questo appare quindi utile per le analisi sulla giornata visualizzabile in prima mattinata. 
Entrambe le proiezioni offrono diverse mappe sui vari strati dell’atmosfera e sono a mio parere il modello + completo e duttile per le analisi revisionali a breve termine.
Sotto un esempio del MOLOCH dal portale meteoliguria che evidenzia la ventilazione alla quota geopotenziali di 700hPa e l’umidità specifica e sotto un’emissione del modello MOLOCH dal portale del ISAC-CNR che evidenzia l’umidità prevista al suolo.

Link utili: 
http://www.meteoliguria.it/level1/model.html 
http://www.isac.cnr.it/dinamica/projects/dphase/moloch_EC/


Ora spero che vi possa essere utile questa piccola guida ai modelli. Per chi volesse cimentarsi in qualche previsione il mio consiglio è di iniziare con un modello e magari vedere come si comporta e poi eventualmente ampliare gli “studi”. 
In questo breve sunto non vi sono tutti i modelli in circolazione ma ho elencato solo alcuni modelli che peraltro trovate gratuitamente in rete e che escono quotidianamente senza grossi intoppi. Mi sembra pure giusto dire che non sono elencati dal punto di vista di qualità ma casuale.

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